17 settembre 2023

Una piccola galleria degli orrori: le chat dei genitori

Ci sono messaggi che è brutto ricevere.

"Raccomandata. Atti giudiziari"
“Dobbiamo parlare”.
“Le comunichiamo che ha terminato la disponibilità sulla carta di credito”.

Ma nessun messaggio è spaventoso come “Sei stato aggiunto alla chat” soprattutto se è una chat di genitori. 

Quando dicono alle persone senza figli “Tu non puoi capire perché non hai figli” solitamente mi ribello. In questo caso no. Sono esperienze al confine tra il lisergico e il mistico, inspiegabili a chi non le prova sulla propria pelle.

Quasi silenti fino a qualche settimana fa, questi luoghi virtuali di morte e disperazione stanno nuovamente iniziando a riemergere

Ho provato a raccogliere i casi umani trovati nelle varie chat:
  • il superorganizzato: sa sempre prima di tutti orari, libri da portare, nomi dei docenti, pettegolezzi su tutto il personale scolastico, soldi da raccogliere, iniziative a cui partecipare. Ogni tanto ti viene da chiederti se lui o lei abbia una vita al di fuori della chat o sia una sorta di Intelligenza artificiale creata solo per rispondere ad ogni esigenza dei genitori, sopratutto quelli più ansiosi.
  • L'ansioso: il 16 agosto chiede se la maestra Pinuccia ha già comunicato se il quaderno deve essere a righe o a quadretti e se qualcuno ha già trovato il libro di scienze; il 20 settembre si preoccupa del regalo di Natale agli insegnanti, a Natale si preoccupa per il regalo di Pasqua e a Pasqua per il regalo di fine anno. Così in un loop infinito che avrebbe bisogno solo di una cosa per concludersi: xanax.
  • Il boomer: ha sempre un’immagine (solitamente orrida, supercolorata e con almeno una scritta fatta con word art) per augurare buongiorno, buonanotte, buona domenica, buon onomastico e così via. Praticamente è la versione irritante dell’almanacco del giorno dopo.
  • Il P.R.: “Andiamo a mangiare una pizza?” “Portiamo i bambini a prendere un gelato?” “Chi c’è oggi al parco?”. Crea sondaggi su whatsapp come un Renato Mannheimer qualunque che vanno rigorosamente deserti, o al massimo ricevono una risposta da qualcuno che non aveva ancora inforcato gli occhiali prima di leggere i messaggi su whatsapp ed ha premuto un tasto a caso.
  • Il tuttologo: è esperto di ogni campo dello scibile umano. Conosce la legislazione scolastica, l'orario delle classi di tutta la scuola, i nomi dei cani degli insegnanti e il numero di scarpe. Non è dato conoscere la fonte delle sue conoscenze, ma alla fine diventa come l'oracolo di Apollo: tutti si rivolgono a lui con cieca fiducia, pronti anche a fondare una nuova religione che lo venera come unica divinità.
  • Il creatore di sottogruppi: visto che non basta la chat principale, con un certo grado di sadismo e con un fare losco, quasi massonico, c'è sempre il genitore che crea gruppi paralleli. Come una sorta di deep web, in questi meandri oscuri, con strettissima selezione all'ingresso, il creatore di sottogruppi organizza aperitivi (o più probabilmente - ho i brividi al solo scriverlo - apericene) segreti, ma soprattutto crea un luogo in cui commentare in modo malefico i messaggi degli altri genitori, o i loro outfit  - certe volte effettivamente imbarazzanti - per andare ad accompagnare i pargoli a scuola. Controindicazioni: si rischia di mandare un messaggio su una chat sbagliata, creando un casino mostruoso che potrebbe rendere orgoglioso il buon Putin. 
  • Lo sgrammaticato: ha una media di 5 errori ogni due parole, abbonda con i puntini di sospensione, scrive come se fosse Max Pezzali sotto anfetamine negli anni ‘90 (xk, cmq, mi disp, qst, qll)
  • Il vispo: qualcuno pone la domanda Ma per domani quali pagina di storia bisogna studiare? Gianfilippo non lo ha segnato. HELP. Il vispo, che improvvisamente si riscuote dal suo torpore e si rende conto che esiste una chat dei genitori e che lui ne fa parte, inizia a leggere tutti i messaggi e a rispondere compulsivamente (spesso con un utilissimo non lo so) anche a messaggi di tre mesi prima. Se fa uno sforzo, riesce anche a capire che le persone che lui trova davanti a scuola e che si sbracciano all'uscita dei pargoli, non sono figuranti di una pubblicità di deodoranti, ma sono altri genitori come lui. Ma questo è già un livello successivo di comprensione.
  •  Il buono e il cattivo: come Yin e Yang, poliziotto buono e poliziotto cattivo, proteine e carboidrati, per mantenere l'equilibrio c'è bisogno dei due opposti anche nelle chat. C'è chi sparge veleno indifferentemente su chiunque (insegnanti, sistema scolastico, ministro, Papa, Dio) e, a fare da contraltare, chi, con la sua costante buona parola per tutto e tutti, farebbe apparire Heidi una temibilissima bulla di quartiere. Senza l'uno non può esserci l'altro, pena lo sconvolgimento dell'ordine, caos, morte e distruzione.

A questo punto le cose sono due: o non si fanno figli (con buona pace del ministro Roccella) o si silenziano i gruppi; se siete, però, in una di questa chat, la prima ipotesi è ormai impraticabile.
E soprattutto, se nelle vostre chat non trovate alcun caso umano, è molto probabile che il caso umano siate voi.

Rocky Horror Picture Show, Time warp

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