15 ottobre 2023

La cura dello sguardo

Ci sono volte in cui un libro ti chiama.
Uno di quei libri che hai comprato mesi, anni fa; lo hai messo in mezzo agli altri e lui ha aspettato pazientemente il momento in cui lo avresti letto.
Non è un best seller, uno di quelli che divori perché ne hai sentito parlare tanto, perché vuoi poterne parlare anche tu.
È lì, discreto, che attende di parlarti.
E quando arriva il momento ti sembra un miracolo: è come la persona che avresti sempre voluto trovare, che ti sa ascoltare e che ti dice le cose che avresti voluto dire, riuscendo a trasformare i tuoi pensieri in parole meglio di quanto tu saresti mai riuscito a fare.
A me è successo con La cura dello sguardo di Franco Arminio.
Uno scrigno di riflessioni piccole come gocce che hanno il potere di scavare a fondo fino a toccarti, dolcemente, nervi scoperti.
Da adolescente riscrivevo frasi di canzoni o di romanzi cercando di memorizzarle e di farne dei punti saldi della mia riflessione: chissà in quale anfratto della mente sono andati a nascondersi; chissà se poi sono ancora effettivamente dei punti fermi o erano solo soluzioni provvisorie e superficiali che in quel momento mi apparivano come scogli a cui, naufrago, potevo approdare. 
Ora, che adolescente non sono più, con un gesto allo stesso tempo antico e moderno, trascrivo i pensieri che mi hanno toccato: punti saldi o soluzioni provvisorie? Lo potrò dire - ammesso che me lo ricordi - tra un po', tra anni forse, o forse mai.
E non mi meraviglio se a chi legge queste parole non dicono niente: le parole hanno un potere nascosto e deflagrante, ma devono comparire nel momento giusto, davanti agli occhi giusti, altrimenti diventano inutili. È questo il bello delle parole: non ostentano la propria forza.

I NON AMANTI. Ognuno ogni tanto fa l'elenco delle carezze che mancano all'appello. Hanno un nome preciso i non amanti, quelli che non hanno creduto al nostro corpo, che hanno scansato il nostro amore perché era poco o era troppo.

COLTIVARE. Incontrare una donna vuol dire che ci è stato assegnato un pezzo di cielo. Amare non è volere qualcosa da qualcuno, non è aspettare il desiderio degli altri, ma coltivare un pezzo di cielo qui sulla terra.

NESSUNA DISPERAZIONE. Avere tempo. Avere interesse per i dintorni. Andare ogni tanto in un paese dove non va nessuno. Andare spesso al cimitero. Costruire castelli in aria. Lasciare il telefonino per un paio di ore al giorno, astenersi una volta a settimana dalla navigazione in Rete, guardare la televisione un paio di volte al mese, comprare una cartina geografica e metterla nel salotto, parlare solo con i medici che leggono libri, dire grazie molto spesso, pensare che stare bene nel proprio corpo è molto più importante che avere successo. Infine sapere che nessun bene può impedire la disperazione e che nessuna disperazione può impedire il bene.

IL SEGRETO È SOFFIARE. Oggi ho capito  che la mia vita è veramente bellissima. Non ci credevo, non ci volevo credere, pensavo che la morte se la potesse portare via questa bellezza e invece la morte è solo una scatola poggiata nella mia stanza, io ci frugo dentro come se volessi trovare qualcosa di ulteriore. Abbiate cura di credere alla bellezza della vostra vita, è difficile che non sia bella, è veramente difficile. E non dovete combattere con nessuno, e nessuno vi deve guarire, non dovete chiudervi in una forma, ma volteggiare, trapuntare il mondo con un ago, con la testa di una farfalla. Non serve a nulla irrigidirsi, conficcarsi, il segreto è soffiare sui sentimenti, tenerli in vita assieme agli angeli e alle nuvole.

AMMIRARE. Non so quando abbiamo smesso di ammirare. È una facoltà umana poveramente decaduta. Riconoscere un maestro sembra sminuire i nostri meriti. Chi non ammira non esprime neppure gratitudine, non si scusa quando sbaglia. La costellazione della virtù è oscurata dalla passione della cattiveria. Una volta era una passione repressa, poteva saltare fuori ma tendevamo a nasconderla. Oggi ci siamo accorti che essere cattivi, indifferenti, interessati solo ai fatti nostri è un patrimonio comune, è la garanzia di essere al passo coi tempi. Ammirare è un modo per essere inattuali e oggi tutti vogliono stare sulla prua dell'epoca, ignorando che il mondo si vede meglio di lato e da dietro.

Carmen Consoli, Non volermi male

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