04 giugno 2023

Mettiti in vacanza

A un certo punto
devi capire
che il dolore che hai subito
non lo devi subire
all'infinito.
Mettiti in vacanza,
la povera vita adulta
non può pagare a oltranza
i debiti dell'infanzia.
Dichiara finite le tue colpe,
scontata la pena.
D'ora in poi ogni giornata
sarà come prima
ma dentro di te
più netta e vera, più limpida
e sincera.
Tu devi solo
la più grande dolcezza possibile
a chi verrà e a chi andrà via.
È festa nel tuo cuore,
festeggia in qualche modo
il cuore degli altri.

In questa poesia tratta da La cura dello sguardo, Franco Arminio con le sue parole, come sempre precise e affilate, va a toccare un mio nervo scoperto. 
Crogiolarsi in una sofferenza passata e in un senso di colpa presente risulta spesso un buon modo per non crescere, non evolvere, non migliorare: è un po' come giustificare la debolezza alla maniera di Zeno Cosini e della sua ultima sigaretta, quel vizio del fumo che non abbandonava per mostrare a tutti la propria inettitudine.
Parafrasando Cesare Pavese, attraversare  - e non evitare - il dolore è l'unico modo che abbiamo per superarlo: questo attraversamento, però, non può diventare eterno, deve esserci un momento in cui decidiamo che è giusto che finisca.
E dovremmo imparare a perdonarci, ad essere indulgenti con noi stessi; solo in questo modo potremmo imparare a voler bene davvero agli altri, in maniera disinteressata, senza aspettarci niente in cambio.
Ecco che mettersi in vacanza,  il vuoto che possiamo riorganizzare a nostro piacimento e che non coincide con l'interruzione del lavoro, assume tutto un altro significato: privarsi di un fardello inutile che ci appesantisce e partire per un viaggio, finalmente liberi, su strade già note ma che vedremo con occhi diversi.

Franco Battiato, Un'altra vita  

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