Ogni tanto ti senti forte e credi davvero di essere una roccia a cui i figli possono aggrapparsi anche nelle tempeste più violente.
Altre volte sei tu a sgretolarti e sai di non poter essere utile neppure a te stesso.
Certi giorni ti senti il peggiore del mondo, credi di star sbagliando tutto e che provocherai in loro chissà quali traumi.
Altri giorni riesci a placare le loro ansie, a regalare loro la felicità, ad esserci e pensi (o ti illudi) di lasciare degli insegnamenti che siano un possesso eterno.
C’è la volta in cui riesci a mantenere la calma e a riportare il sereno anche quando intorno c’è baraonda.
E poi una volta la linea che devia minimamente dal tracciato ti mette in crisi e tira fuori il peggio di te.
Non vuoi essere un padre padrone.
Non puoi essere un padre amico.
Vuoi mostrare la tua parte sensibile e vulnerabile senza perdere l’aura da supereroe senza macchia e senza paura.
Vorresti non fare gli errori che pensi di aver subito (ma sai che ne fai anche di peggiori).
Vuoi essere presente (ma non sempre ne hai la forza e la volontà).
Vuoi con tutto te stesso renderli autonomi ma ti piace che ti chiedano le coccole prima di andare a dormire.
Nessuno ti insegna ad essere padre: lo impari ogni giorno ed è una continua scoperta costellata di successi e frustrazioni.
Auguri a tutti i papà, i padri, i babbi: a chi lo è, lo è stato, lo sarà; a chi vorrebbe esserlo, a chi lo è di cuore o di testa, a chi ha tanti figli pur non essendo padre.
Cat Stevens, Father and son
❤️
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